martedì 24 febbraio 2015

Stalking e violenza: ancora troppo silenzio


Stalking e violenza: ancora troppo silenzio

Scritto da Dott.ssa Simona Lauri - Psicologa Milano. Scritto in Donne e mamme 
 opuscolo realizzato all’interno di un progetto finanziato dalla Regione Siciliana e dall’Assessorato Regionale della Famiglia, delle Politiche Sociali e del Lavoro, dal titolo  
"Stalking e violenza: ancora troppo silenzio, una proposta di intervento."

Le informazioni sono utili per gli ormai frequenti casi di stalking e violenza domestica subita dalle donne e dai minori.
ll tuo compagno/coniuge/fidanzato:
Ti chiama e/o ti invia insistentemente sms quando non siete insieme 
Ti chiede costantemente di dirgli dove vai, chi vedi e cosa fai 
Ti controlla economicamente e ti chiede come spendi i soldi 
Critica il tuo modo di vestire e pretende che tu cambi abbigliamento se a lui non piace

Quelli appena descritti sono tutti piccoli segnali, esistono poi delle vere e proprie strategie di controllo:
Al tuo compagno/coniuge/fidanzato non gli piace il fatto che hai delle amiche 
Non vuole che frequenti i tuoi famigliari 
Si infastidisce se rimani sola con altre persone 
Qualche volta ti ha rimproverato davanti ad altre persone 

Le strategie di controllo illustrate rappresentano tutta serie di comportamenti che mirano a creare una situazione di isolamento. A queste possono aggiungersi altre situazioni:
Ti mette paura, ti insulta o ti umilia 
Minaccia di farti togliere i bambini 
Minaccia di suicidarsi 
Ti sottrae i tuoi documenti più importanti 
Minaccia di fare del male ai tuoi famigliari 

Accanto a questi comportamenti e strategie, esistono anche vere e proprie azioni di intimidazione:
Ti ha picchiato, spintonato 
Ti ha obbligato ad avere rapporti sessuali 
Ha distrutto o buttato via oggetti/cose per te importanti 

Se ti accorgi, dunque, che il tuo uomo ti controlla, ti isola, ti intimidisce, ti minaccia e aggredisce: STAI SUBENDO VIOLENZA E SEI IN UNA SITUAZIONE DI RISCHIO.

Cosa fare?
Chiedere aiuto e denunciare i fatti. Rimanere nel silenzio non aiuta, può solo peggiorare le cose. Devi essere tu a fare il primo passo. La violenza contro le donne ed i bambini è un reato e in quanto tale va denunciato.
Una definizione di violenza contro le donne
“Qualsiasi azione di violenza fondata sull’appartenenza sessuale che comporta o potrebbe comportare per le donne che ne sono bersaglio, danni o sofferenze  di natura fisica, sessuale o psicologica, ivi compresa la minaccia di mettere atto simili azioni, la privazione arbitraria della libertà, sia nella vita pubblica che in quella privata.” (2002 Consiglio di Europa).

ESISTONO DIVERSI TIPI DI VIOLENZA:
FISICA: Ogni forma di violenza contro la donna , il suo corpo, le sue proprietà. Esercita violenza fisica: chi ti spintona, rompe i tuoi oggetti personali, minaccia di toglierti i figli, ti schiaffeggia e ti picchia, ti dà calci, ti brucia con le sigarette, ti sequestra, ti impedisce di uscire o fuggire, etc... 
ECONOMICA: Ogni forma di privazione e/o controllo sull’autonomia economica della donna, che limita o impedisce alla donna stessa di disporre di denaro, di fare liberamente acquisti, di avere un proprio lavoro. Esempi di violenza economica sono: ti costringe a fare debiti, tenerti in una situazione di privazione continua, rifiutarsi di pagare un assegno di mantenimento, licenziarsi per non pagate gli alimenti, impedirti di lavorare o mantenere il tuo posto di lavoro. 
SESSUALE: Ogni imposizione di pratiche sessuali non desiderate sia da parte di estranei che di conoscenti e/o partner. Esempi: il partner ti impone comportamenti e rapporti sessuali contro il tuo desiderio, ti costringe ad utilizzare materiale pornografico, ad avere rapporti sessuali in presenza e con altre persone, ti insulta, umilia o brutalizza durante il rapporto. Tra le violenze sessuali rientrano anche: la tratta delle donne a scopo sessuale, le mutilazioni genitali e i matrimoni forzati. 
PSICOLOGICA: Consiste in attacchi diretti a colpire la dignità personale della donna, forme di mancanza di rispetto, atteggiamenti volti a ribadire continuamente lo stato di subordinazione e inferiorità della donna nei confronti dell’uomo. Esempi: sminuisce la tua femminilità e la sessualità, ti offende anche nel tuo ruolo materno, ti insulta, ti umilia, ti denigra anche in presenza di altri, ti controlla e ti isola da parenti e amici, minaccia te, i tuoi  figli e la tua famiglia di origine ,ti  fa sentire in colpa, etc.. 
STALKING: La violenza psicologica può manifestarsi tramite vere e proprie persecuzioni e molestie assillanti che hanno lo scopo di indurre la donna ad uno stato di allerta, di emergenza, di stress psicologico. Esempi: telefonate, sms, e-mail, continue visite indesiderate e anche, il pedinamento, la raccolta di informazioni sulla donna e sui suoi movimenti, la persecuzione, inoltre, può arrivare fino a vere e proprie minacce. Comunemente conosciuto come stalking (“appostarsi”), questo comportamento è attivato non solo da sconosciuti ma anche da familiari solitamente mossi dal risentimento o dalla paura di perdere il controllo sulla vita della donna. 

CONSEGUENZE DELLA VIOLENZA
paura della violenza 
SULLE DONNE: La violenza e lo stalking procurano gravi conseguenze fisiche e/o psichiche, alcune con esiti fatali. Gli effetti più immediati consistono in ematomi, fratture e altro. La violenza implica un’invasione del sé, può annientare il proprio senso di sicurezza, la fiducia in sé stessa e negli altri, procura un senso di impotenza, passività, debolezza, ansia, isolamento, confusione, incapacità di prendere decisioni, paura generalizzata. La violenza e lo stato di stress conseguente possono influire inoltre sulla salute delle donne: disturbi ginecologici e gastrointestinali, dolori cronici, astenia cronica e cefalea persistente, depressione, attacchi di panico. 
SUI BAMBINI: Prende il nome di violenza assistita, la condizione a cui viene sottoposto il minore che assiste a qualunque atto di violenza fisica, verbale, economica agita contro la madre o altra figura familiare di riferimento: questi bambini e queste bambine denotano problemi di salute e di comportamento, tra cui disturbi del peso, di alimentazione e del sonno. Possono avere difficoltà a scuola e non riuscire a sviluppare relazioni intime e positive. Nei bambini si coglie un’interiorizzazione della violenza come modo di risolvere i conflitti. Nelle bambine una maggiore probabilità di accettare la violenza come norma.

Nessun commento:

Posta un commento